Abbiamo già spiegato quanto può essere importante nel biliardo saper giocare anche in difesa. Il primo passo lungo questo difficile cammino è imparare a gestire la corsa della bilia battente. Solitamente, un errore che i principianti commettono consiste nell’imprimere troppa forza alle bilie, probabilmente nella speranza che facendogli percorrere più strada ci saranno più chance di abbattere dei birilli. Con un minimo di ragionamento, è facile comprendere che questo assunto è totalmente sballato, perché così rischiamo anche di far fare troppa strada alla battente facendola andare sul castello.
Senza contare che la battente potrebbe mettersi in una posizione tale da lasciare un tiro facile all’avversario, quindi evitate le steccate troppo violente se non siete sicuri di quello che state facendo. Con questo non vogliamo demonizzare i tiri di potenza. A determinate condizioni, i tiri a più passate sono un’arma tattica molto valida, ma è necessaria molta sensibilità e altrettanto allenamento e vanno bene solo per determinate condizioni.
Le tipologie ideali di rimanenza sono numerose, ma a titolo puramente esemplificativo ne citiamo alcune:
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Le bilie si trovano ai lati opposti del tavolo: dover effettuare un tiro lungo non è mai il massimo della comodità, anche se comunque i giocatori più abili non si lasceranno impressionare particolarmente, soprattutto se si tratterà di un tiro diretto.
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Le bilie si posizionano ai quadranti opposti e il castello impedisce di effettuare un tiro diretto. Si tratta di una delle difese migliori perché l’avversario non potrà fare a meno di ricorrere a un tiro indiretto. La posizione più ambita è quella che vede le due bilie vicine alla linea centrale del tavolo e nelle immediate vicinanze del castello: in quest’ultimo caso, alla difficoltà già di per sé piuttosto alta del tiro, si può aggiungere anche un’ulteriore complicazione rappresentata dalla posizione scomoda in cui bisognerà mettersi per tirare.
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Bilia battente e avversaria molto vicine tra loro, ancora meglio se a stretto contatto. È una posizione abbastanza complessa da attaccare, perché c’è anche il rischio di colpire due volte la bilia commettendo fallo.
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Copertura di steola, quando cioè la bilia avversaria non si può colpire direttamente perché sulla traiettoria è presente il pallino. Il massimo grado di difficoltà per questa copertura si ha quando una delle due bilie è a diretto contatto col pallino, poiché è molto facile commettere fallo.
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Quando la bilia si ferma nel bel mezzo del castello. Anche in questo caso è necessario un tiro molto preciso poiché è facile commettere falli o pagare i punti. Questo tipo di rimanenza è ancora più micidiale nella Goriziana, dove i birilli sono più numerosi e rendono così più complicato il compito del giocatore nel trovare una traiettoria di tiro.
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Rimanenza a parificare: si verifica quando le due bilie si fermano attaccate alla stessa sponda. Pur essendo possibile un tiro diretto, sarà comunque una situazione difficile da cui venir fuori
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Una o entrambe le bilie finiscono attaccate a una sponda (ciascuna bilia a una sponda diversa). Se a essere attaccata a sponda è la bilia battente, il tiro sarà scomodo perché alcuni tipi di effetto (come il colpo sotto) non potranno essere impiegati, mentre se rimane attaccata la bilia avversaria bisognerà tirare in modo da evitare il rimpallo delle bilie.
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Bilia che rimane bloccata in uno degli angoli del tavolo: anche in questo caso abbiamo un alto rischio di rimpallo o, nel caso in cui la bilia in angolo sia la battente, l’impossibilità di usare alcuni tipi di effetti.
Il modo migliore per ottenere una rimanenza efficace consiste in primo luogo nel visualizzare mentalmente il colpo che stiamo andando a eseguire e la traiettoria che stiamo per imprimere alla battente e alla bilia avversaria. In questo modo potremo anche farci un progetto sugli effetti da impiegare, anche se comunque all’inizio probabilmente commetterete degli errori che comunque serviranno a farvi fare esperienza. Considerate anche che molte volte la differenza tra un buon tiro e un tiro mal riuscito, tra una rimanenza efficace e un tiro facile lasciato all’avversario è determinato da vari dettagli, come ad esempio la forza con cui eseguiamo il tiro.